Gas refrigeranti naturali o sintetici per impianti industriali

Negli anni, l’attenzione verso le tematiche ambientali ha portato ad un incremento nell’uso di gas refrigeranti naturali ed ecocompatibili negli impianti di refrigerazione. Ogni gas gioca un ruolo cruciale nel determinare l’efficienza dell’impianto. L’obiettivo è quello di ricercare dei gas refrigeranti altamente performanti e che non incidono sull’aumento dell’effetto serra.

Teknicold, azienda del marchio IRCOP REF S.r.l., è specializzata nella realizzazione di impianti di refrigerazione industriali che sfruttano gas refrigeranti naturali.

Caratteristiche dei gas refrigeranti

I gas refrigeranti possono essere naturali o sintetici a seconda della loro origine. Oggi si presta molta più attenzione agli effetti ambientali di queste sostanze, privilegiando quelle che hanno un’incidenza minore sulla riduzione dell’ozono atmosferico.  La scelta dei gas refrigeranti deve essere studiata anche in funzione delle normative in vigore e  per questo molti Paesi hanno limitato o bloccato l’utilizzo di specifici fluidi sintetici (nel dettaglio quelli definiti CFC e HCFC).

Gas refrigeranti naturali

I fluidi refrigeranti naturali rappresentano una scelta ecologica e sostenibile. Includono gas come la CO2 e l’ammoniaca (NH3). Grazie alla loro minima incidenza sul riscaldamento globale e al loro basso impatto sulla riduzione dell’ozono, stanno diventando una scelta sempre più popolare negli impianti refrigeranti contemporanei.

Refrigeranti naturali

I gas refrigeranti naturali sono economici da produrre, hanno una disponibilità a lungo termine e consentono un funzionamento più efficiente degli impianti di refrigerazione rispetto a quelli sintetici.

I refrigeranti naturali più usati sono:

  • Ammoniaca: il più usato negli impianti refrigeranti a basse temperature. Ottimo dal punto di vista dell’efficienza energetica. Non può essere impiegata negli impianti composti da circuiti in rame.
  • Anidride carbonica: utilizzata per la buona trasmissione del calore, l’anidride carbonica è il gas naturale per eccellenza perché ha un effetto serra pari a zero e non è responsabile della riduzione dell’ozono. Non è tossica e non è infiammabile ma al contempo ha pressioni di lavoro elevatissime.

Gas refrigeranti sintetici

Tra i fluidi refrigeranti sintetici ci sono i clorofluocarburi (CFC), gli idroclorofluorocarburi (HCFC) e gli idrofluorocarburi (HFC).  Nel corso degli anni, hanno preso strada i gas refrigeranti sintetici. Dal punto di vista dell’inquinamento, invece, ci sono voluti dei decenni prima che la salvaguardia dell’ambiente divenisse un fattore rilevante, che ha portato a bandire definitivamente i gas CFC e HCFC, mentre gli HFC sono stati regolamentati.

GWP e ODP: perché queste sigle sono importanti quando si parla di gas refrigeranti?

Se si parla di fluidi refrigeranti, di impianti e di gas naturali e sintetici, bisogna includere anche queste due sigle. I refrigeranti sintetici in particolare hanno un effetto negativo sull’ambiente, e queste due sigle sono gli indicatori che ne determinano l’impatto.

GWP: Potenziale di riscaldamento globale

Il GWP è l’impatto potenziale che un determinato tipo di fluido refrigerante potrebbe avere sul riscaldamento globale rispetto al valore di GWP della C02 (=1). Prendendo come esempio un gas come R404, che ha GWP pari a 3922, significa che questo gas ha una capacità di 3922 volte superiore a riscaldare l’atmosfera rispetto alla C02.

ODP: Potenziale di riduzione dell’ozono

Per potenziale di impoverimento dell’ozono (ODP) si intende l’effetto dannoso causato da una sostanza chimica sul livello di ozono della stratosfera.

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